Andrea Alfani ... il sentiero del cuore
Non è facile inquadrare la pittura di Alfani, lui stesso ama definirsi un artista romantico, ma io
credo che il Romanticismo non basti a racchiudere la sua arte che sembra anzi voler rifuggire ogni
caratterizzazione ed ogni definizione fine a se stessa....
Ciò che contraddistingue i suoi lavori, sul piano puramente tecnico e grafico, è un tratto
estremamente sottile, a volte deciso, altrettante volte sfumato, ma sempre attentissimo al particolare.
Ricchezza di dettagli, cura delle forme, dovizia di particolari, per un risultato visivo finale
estremamente realistico, tale da permettere quasi all'osservatore di entrare nel quadro e perdervisi
dentro. Non c'è spazio della tela lasciato al caso.
Salta subito all'occhio una Natura quanto mai protagonista e viva ... una Natura nella quale l'uomo
viene totalmente inglobato fino a far parte esso stesso del suo grande "Respiro di vita".
E' una Natura dolce e selvaggia allo stesso tempo, Madre e Matrigna, resa da colorazioni sfumate e
da particolari quasi fotografici rubati all'occhio del pittore, che in essa vede l'espressione più alta di
bellezza e perfezione, lo specchio dell'Infinito, lo specchio di Dio stesso. La Natura è quella madrematrigna
che mostra all'uomo come tendere al fine ultimo, vale a dire all'avvicinamento con
l'Infinito, che l'uomo già possiede insito in lui ma che, il più delle volte, non è in grado di
raggiungere perché limitato nel suo guscio di materialità.
I protagonisti delle opere di Alfani sono immersi in boschi sterminati, quasi elfici, in spiagge
infinite all'occhio che le guarda, in torrenti che evocano purezza (vedi "La dispensatrice dell'acqua
della vita") ed in prati verde smeraldo. E cosa può rievocare un simile spettacolo se non la
perfezione divina? E l'uomo non è più il protagonista, bensì un complemento che brama tale
perfezione e che tende ad avvicinarsi ad essa.
I colori pastello, sapientemente miscelati, sfumati, impastati, ci danno la sensazione di entrare in un
mondo incantato .... dalla tela sembrano uscire profumi, ricordi, sogni, desideri, musiche lontane ...
ed ecco che torniamo ad essere bambini. Dinanzi ad una tela è possibile percepire i profumi del
sottobosco, di un legno antico, di dolci di Natale, della cannella e dello zenzero, il profumo del
mare in tempesta col suo gusto acre .... è possibile udire lo scricchiolio del pavimento di una
vecchia soffitta nella quale una giovane è intenta nella lettura di antichi carteggi (vedi "Le parole
dell'amore senza età"). Ella si muove, leggera, sfiorando appena con le esili dita quegli scritti, quasi
fossero fragili origami portatori d'amore .... e attorno danza la tiepida luce di una sera d'estate ....
tutto in un perfetto equilibrio armonico. Fiabe .... fiabe dimenticate che possiamo tornare a leggere
in un viaggio sensoriale per occhi, mente e cuore.
Le figure ritratte sono corpi sia maschili che femminili tesi alla perfezione delle forme nonché alla
loro purezza, in abiti adamitici o in costumi di altri tempi che sembrano volerne accentuare la
morbidezza dei contorni.
Davanti ai dipinti "Sulla giostra dei ricordi d'infanzia" e "Come Cenerentola" torniamo bambini,
torniamo alla fiaba, al ricordo, a quei profumi di canditi sepolti nella memoria.
La caratteristica di Alfani è forse proprio quella di saper fondere assieme spiritualità, innocenza,
sensualità e ricordo, tutti volti a tessere un'unica grande emozione.
In "Leggiadrie fiorentine" troviamo uno splendido scorcio di Firenze con l'immancabile figura
femminile, in questo caso in primo piano, ma sempre a fare da cornice al tutto .... essa sembra
volerci condurre verso la bellezza che troneggia alle sue spalle, sembra quasi volerne essere la dolce
e sensuale premessa.
Ne "L'amico fedele" troviamo invece un piccolo scorcio di vita quotidiana tra un bimbo ed il suo
cane, resa tra il dinamismo della corsa e l'affettuosità dei movimenti.
"Se per grazia" è sicuramente una delle tele che più risvegliano i miei sensi. Vi troviamo tutte le
tematiche di Alfani: la selva impenetrabile che sembra avvolgere con i suoi fitti rami la figura
femminile in primo piano, la dovizia di dettagli, i colori della natura che seguono ogni sfumatura
del verde .... e poi le acque .... purificatrici, umili, dirompenti. In questo caso abbiamo una Natura
matrigna, nella quale la fanciulla in primo piano sembra più imprigionata piuttosto che inglobata in
essa. I fitti rami sembrano voler tessere una tela verde smeraldo in cui la giovane trova sia prigione
che rifugio .... poiché ciò che occorre all'essere umano per fuggire dalle convenzioni, dal "gregge",
dall'uniformazione e dall'appiattimento in generale, e quindi dalla prigione in cui si trova, è la
consapevolezza, il pensiero, l'essere in grado di scegliere senza alcun vincolo ed avendo il coraggio
di andare controcorrente. La salvezza, la via della salvezza, la ratio, è rappresentata dal corso
d'acqua che sembra voler entrare scavando pian piano quella selva dal suo interno, proprio come un
percorso mentale e cognitivo che in questo caso l'acqua rappresenta perfettamente con la sensazione
di fresco ristoro e dirompente vitalità. La fanciulla priva di ogni orpello fisico ma vestita
unicamente di una leggera tunica, è così pronta alla finale elevazione fisica e spirituale.
Il tema dell'uniformità, dell'unificazione, o meglio ancora della standardizzazione e quindi della
massificazione, è molto caro ad Alfani. La società odierna ci impone canoni estetici e di
comportamento, limitando ed impedendo ogni singolarità sia di pensiero che di azione, riducendo
così le persone a "branchi" privi di individualità e peculiarità. In questo senso anche la sua pittura
si discosta dai canoni comuni poiché, se è vero che da un lato essa trova la propria ispirazione nella
corrente del Romanticismo, è altresì vero che il contesto in cui viene calata è totalmente originale
ed unico. I suoi quadri infatti non si limitano ad una mera e fedele riproduzione della realtà, ma essi
ci parlano, ci raccontano di storie antiche, di fiabe perse nella memoria del tempo .... sono vere e
proprie esperienze sensoriali. Troviamo paesaggi fiabeschi, castelli incantati, moderne cenerentole,
fanciulle assorte in letture romantiche, lettere antiche ed antiche soffitte che conservano ricordi ....
nebbie che sanno d'incanto, selve variopinte e mari in tempesta, cavalli che non si fanno domare,
vecchie lanterne, messaggi in bottiglia, pizzi e trine, delicatezze d'altri tempi, profumi di alloro e
mimosa, di erba appena tagliata, rifugio per anima e cuore.
Ma Alfani non si limita alla pittura, egli scrive anche pensieri, poesie, piccoli racconti che svelano i
sentimenti dell'animo umano troppo spesso celati in fondo al cuore ormai inaridito e incapace di
portarli alla luce. Ci parla di amore, di amicizia, di elevazione al divino, e lo fa con le parole più
semplici e piene .... quelle del cuore. L'amore che va oltre la fisicità, l'amicizia che è intesa nel
senso più alto del termine .... Dio che tutto muove. Amore ed amicizia superano ogni limite fisico e
materiale. L'amore è il più sublime, puro, etereo, ma al tempo stesso reale seppur utopico.
Cito da "Un amore senza confini":
Stanotte ti ho sognata .... eri assieme a me .... volavi come nel cielo .... sempre più in alto. Da lassù
ogni confine scompariva, ed ancora, un cuore solo ed un'anima sola nell'Infinito, il cuore e l'anima
di Dio stesso.
I sentimenti di cui ci parla Alfani sono quanto di più alto possa esistere, talmente alto che non può
far altro che ricondurci all'amore per Dio infinito.
Cito dal componimento "Dolce pazzia":
Ovunque sono ti penso sempre .... sembra che la mente mi serva soltanto ad una cosa .... a
contemplare la tua bellezza! Ma in verità è tutto il mio essere che pare vivere solo per te; e se
anche perdessi l'uso dell'intelletto, se perdessi il senno, tu continueresti ad esistere nel mio cuore: ti
amerei comunque .... e la mia pazzia non potrebbe essermi più dolce.
Amore sublime di carattere romantico, amore come pazzia, amore nel senso estetico della
perfezione che più si avvicina a Dio, Amore come fine ultimo di ogni cosa.
Concludendo, è chiaro come un artista, per essere considerato tale, debba a mio avviso trasmettere
emozioni in ogni sua opera, e devo dire che Alfani in questo è un vero maestro. Il segreto sta forse
nel riuscire a serbare il cuore di bambino nei sogni dell'adulto.
L'arte nasce anche con lo scopo di farci sognare, di aprirci una porta là dove la razionalità ci
imprigiona .... essa non è solo "amor del bello" ma interpretazione, contenuto ....
Con Alfani ci inoltriamo in una realtà parallela nella quale tutti torniamo bambini, e prendendo per
mano la sua arte possiamo percorrere con lui il nostro personalissimo "sentiero del cuore".
Elisa Pelliconi
Articolo pubblicato su "La Toscana" numero di Settembre 2016.