Breve antologia critica
(....) Fin dagli esordi Alfani ha fatto della pittura una professione non solo di mestiere, ma anche di fede e vi ha profuso un impegno totale, avvalorato da uno studio attento e da una seria dedizione, da una ricerca rigorosa e dall'appassionata e profonda applicazione quotidiana. Quasi uno schiaffo a tanta disinvolta, dilagante approssimazione che circola nel mondo dell'arte contemporanea. Vicino per temperamento e per assonanza stilistica alla corrente romantica, Andrea si rende interprete di un modo di sentire e di porsi nei confronti della realtà che si apre all'interiorità delle cose e dei sentimenti e getta il suo sguardo oltre, verso la spiritualità, l'infinito, il Supremo. Forte di una tecnica pittorica impeccabile e ricca di suggestione, essendo anche laureato in Architettura, progetta e costruisce le sue opere con matematica precisione e puntigliosa perizia, infondendo in ognuna, con garbo ineffabile, il significato intrinseco ed il precipuo messaggio che essa deve recare. Con l'animo poetico che dimostra anche nei versi esplicativi a corredo dei dipinti, descrive lo svolgimento del percorso umano, nutrendosi di concrete visioni, ovvero di brani di realtà elaborati dalla fantasia.(....)
Gabriella Gentilini
Dal catalogo della personale 2010 "Da un intimo impulso del cuore" 2010, presso la Galleria "Antichità via dei Fossi" – Firenze.
(....) Chi guarda i suoi lavori, è chiamato a privarsi delle urgenze che cadenzano i ritmi quotidiani. Chi visita le mostre che espongono i suoi dipinti ben strutturati e liricamente risolti, deve sottoporsi ad un necessario pedaggio psicologico: deve dimenticarsi le etichette novecentesche e sostituirle con le emozioni represse, finalmente da liberare. Andrea Alfani dipinge coltivando in sé un 'idea di pittura che trae linfa dalla stagione di transizione fra gli ideali illuministici e il sorgere della grande esplosione romantica. Una forza tenace lo ha spinto ad interrogare gli enigmi filosofici ed esistenziali di Friedrich. Non è stato, il suo, un omaggio con l'animo indagante del filologo, ma un rispecchiamento negli abissi comuni dello spirito, nei tormenti, nei gorghi vitali di un'arte, e di un pensiero, di cui ha saputo sentire i sensi immortali. (....) E' importante, anzi, essenziale, tornare a sentire la sincerità in ciò che un artista afferma. Le elucubrazioni pseudo intellettuali degli artisti concettuali hanno generato vortici verbali il cui scopo principale era quello di indurre ad ignorare che l'arte era ridotta allo stato d'idea, quando andava bene, e che il testo si sfilacciava in un pallido pretesto, che s'illudeva di riscattarsi con presuntuose velleità di critica alla società. La pittura di Alfani nasce da letture serie, si alimenta di suggestioni profonde, lambisce e penetra i musei, scava nel colore, ha dimestichezza con i miti. Talvolta il suo ricorso ai simboli rischia di renderlo didattico, ma il suo mondo interiore si esprime con una certa pienezza e purezza. (....)
Stefano De Rosa
Dal catalogo della personale 2010 "Da un intimo impulso del cuore", presso la Galleria "Antichità via dei Fossi" - Firenze.
Pochi pittori, come il maestro Alfani, (....) danno prova di una così perseguita e raggiunta originalità senza pentimenti, portata avanti col coraggio della coerenza. (....) Il nostro ignora l'informale, ma il suo figurativo non è realistico o meglio coniuga una precisione ottica da vedutista, con una volontà sentimentale e mitica che va oltre il reale, pur facendovi ( si vedono i tagli, le prospettive ) i conti. I soggetti di questa pittura sono sovente giovani e avvenenti donne, ma di una sensualità fuor dai sensi. Oppure cavalli, liberi e fieri su scenari fra la terra e il mare, che potrebbero stare in una raccontata vicenda omerica o miticamente nordica. La stessa Firenze è colta come una iridescente veduta, ripresa ad ora atmosferica incerta. Tutto tende ad essere puntualmente raccontato ma in una dimensione fra trattenuto abbandono e casta elegia. A ciò concorre la finezza estrema e studiatissima dell'arabesco, cioè della linea, nutrita poi di una coloritura brillante di una fatata irrealtà, di tinte calde, sfumate, tendenti a una sorta di dorata memorialità o se volete di atmosferica solarità di tramonto. Ecco un pittore-poeta, affabulatore, per via di fiabesco applicato all'oggi, di avventure del sentimento, di quella misteriosa strada che si dice porti alla poesia.
Pier Francesco Listri
Dal catalogo della personale 2008 "Se natura dettando....", presso la Saletta espositiva della "Galleria d'arte Spagna" - Firenze.
"…La pittura di Alfani ha una sua grammatica e una sua sintassi: sempre, nello spazio della composizione, le forme si bilanciano sui due lati del quadro e nelle due dimensioni della profondità: il prossimo e il lontanante. Per lo più i simboli – carnali, vegetali o di paesaggio – animano la composizione in misuratissime miscele e ad ognuna di queste forme è assegnato un segmento di simbolo che nell'insieme dà vita alla rappresentazione e compone un discorso di senso…
Alfani è sorretto da un'estrema perizia disegnativa e pittorica, guidata da una fantasia che fa magica la realtà più oggettiva, sostenuto da una forza etica che diventa simbolo visibile. E il tutto si tiene con un'eleganza che non è mai decorazione. Anzi per le sue qualità simboliche assume spesso il senso di una vera e propria narrazione…
Per tutto questo i quadri di Alfani, in cui il sentimento pare assolvere la crudeltà del reale, si prestano sovente ad essere spunto anche della parola poetica come, osservandoli in silenzio, promanano armonie che, s'intende, stanno fra Mendelson e Debussy…"
Pier Francesco Listri
Dal catalogo della personale "Tra realtà e visione", Palazzo Panciatichi ,Regione Toscana, Firenze, 2007.
"…Andrea Alfani va dove lo porta il cuore. Parte da un punto della realtà per andare ad esplorare i sentieri dell'anima, per guardare le cose "con l'occhio dello spirito" (Friedrich), raccogliendo l'essenza più profonda della vita. E il mistero della natura, la quale viene spesso associata alla donna, non schiaccia ma eleva alla conoscenza di ciò che sta fuori e dentro di noi. Allora ecco che l'artista riesce ad esprimere e a conciliare nell'equilibrio e nell'armonia, il concetto di dualità, di opposizione, presente in tutte le cose: il bene e il male, l'inizio e la fine, l'alba e il tramonto, la finitezza e l'infinito, la realtà e la visione. Accanto ad un brano della nostra quotidianità, come un'elaboratissima natura morta o un freschissimo fascio di rose, spicca il volo la fantasia, nella magica suggestione di cieli irreali, di orizzonti sfuggenti, di atmosfere velate, soffuse di mistero e di nostalgia che pervadono anche sognanti vedute di Firenze…"
Gabriella Gentilini
Dal catalogo della personale "Interminati spazi", Firenzeart Gallery, Firenze, 2006.
"…Dopo l'irrompere di una natura forte e imprevedibile, dopo il panico causato dalla incombente violenta trasformazione che induce a riflettere dalla caducità e sull'impotenza dell'uomo, è naturale il rifugio nella certezza della forma, nella costruzione raffinata e conclusa, nel cesello elegante che si solidifica in quadri dentro il quadro.
L'indagine minuziosa sui fiori, sui frutti, sugli oggetti, variata in composizioni ora nobili ora classiche, sempre ricercate con amore ostinato sono l'ultima personale individuazione con cui Andrea Alfani propone se stesso e la propria arte, aggancio insostituibile per la propria esistenza.
Il sentimento di un sempre rinnovato espandersi della luce in ricchissimi effetti atmosferici densi di senso drammatico riposa ora in una architettura sacra, ora in un interno rassicurante, ora nel controllo di una perfezione formale e cromatica di splendide nature morte.
Sempre tornando a Böcklin, se la bellezza è la suprema produzione della natura destinata fatalmente all'abbraccio mortale con la corruzione di se stessa, nell'arte è il miracolo di un arresto, di una sospensione fino a nuovi episodi da esprimere nella ricerca di sé.
Ancora una volta, per sognare."
Gino Tassinari
Dal catalogo della personale "Canti ed incanti a Firenze", Sala del Camino, Palagio di Parte Guelfa, Firenze, 2005.
"…L'artista adotta simbologie inequivocabili ed affascinanti per trasformare pensieri, sensazioni, fantasie, in immagini coinvolgenti, in emozioni sonore, in canti ed incanti di cieli, di terre e di acque…. La precisione descrittiva distilla atmosfere fantastiche, dense di suggestione e soffuse di poesia, dove la ricercatezza del segno accompagna la raffinatezza delle forme. La superficie pittorica risulta appena velata, sfiorata da una vasta e sofisticata gamma cromatica dalla consistenza leggerissima, ricca di tonalità solari, di trasparenze e di dissolvenze in grado di produrre particolari effetti di luce artificiale proveniente da più fonti. Alle apparizioni stupefacenti, Andrea Alfani affianca tranquilli scorci di Firenze e dintorni, o vibranti nature morte su sfondo marino, che rimandano al respiro delle cose, alla preziosità della vita, all'abbraccio infinito della natura."
Gabriella Gentilini
Dal catalogo della personale "Canti ed incanti a Firenze", Sala del Camino, Palagio di Parte Guelfa, Firenze, 2005.